Il
progetto ha sotteso al recupero dell’ex complesso architettonico di
S. Silvestro, costituito dall’edificio chiesastico, nel suo
assetto pluristratificato (le cui origini vanno datate intorno
alla metà del XII sec.), e dall’annessa struttura conventuale
con chiostro del XVI secolo. Già impoverito, dopo le
soppressioni napoleoniche, delle preziose opere d’arte che
adornavano la chiesa, quindi danneggiato dai bombardamenti del
1945, il complesso ebbe a subire notevoli rifacimenti negli
anni Cinquanta del secolo scorso, quando venne pure adattato a
collegio. Da una decina d’anni in stato di abbandono, l’intero
fabbricato presentava patologie di degrado accentuate dovute
soprattutto ad umidità di infiltrazione, di risalita e
condensa.
Obiettivo principale del progetto è stato quello
di sollevare il complesso dallo stato di degrado in cui
versava mediante interventi conservativi rispettosi della materia e
delle stratificazioni storiche, valorizzando al contempo le
strutture a noi pervenute.
Proprio
a tal riguardo è stata dedicata particolare attenzione alle
scelte d’uso del complesso, individuando tra le soluzioni
compatibili quelle che meglio si adattavano all’assetto
esistente del fabbricato.
La
scelta di destinarlo a residenza ed uffici (questi ultimi per
lo più ubicati al pian terreno dell’ala verso via S.
Antonio), realizzando una quindicina di unità, su una
superficie totale di circa 5.000 mq., rispondeva infatti
all’esigenza di non alterare, se non per minimi adeguamenti
funzionali, l’esistente, conservandone accessi, collegamenti
verticali, e percorsi orizzontali: le sottrazioni sono state
ridotte al minimo (e riguardavano per lo più pareti divisori
in laterizi forati realizzati nella metà del Novecento), così
come minimali risultano le aggiunte da noi apportate.
Improntati ai criteri più rigorosi della
disciplina del restauro sono stati gli interventi conservativi
previsti per le superfici intonacate, sia decorate che
semplicemente tinteggiate, così come le strutture
lapidee.
Tali
criteri hanno teso dunque al massimo rispetto dell’esistente,
minimo intervento, compatibilità strutturale,
compatibilità chimico-fisica, reversibilità, distinguibilità
di aggiunte e integrazioni. Preventivamente alla mappatura del
degrado sono state condotte tutta una serie di indagini
polimetodologiche di laboratorio per caratterizzare i
materiali, le pellicole pittoriche, individuare patologie di
degrado, trattamenti di manutenzione pregressi e testare i
prodotti di sintesi da impiegarsi per puliture, consolidamenti
e protezione. Tali indagini sono state ulteriormente approfondite
anche in corso di esecuzione dei lavori
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